outer space/inner place

 Per fortuna, complici due birre da 8° e una cannozza di cbd, riesco ancora a co-mmuovermi, grazie al Cielo.

Comunque di un grigio meraviglioso, poco funesto, quasi rincuorante.

Mi piace l'ovattato rumore del tuono, il vento atto a scompigliare i capelli che non ho, il freddo che conserva bene la pelle.

Mi piacciono le lacrime negate che avrebbero dovuto solcare il viso d'altri, i gatti neri, i cattivi pensieri un po' meno ma a quanto pare sono anche loro necessari nell'economia di quella che dovrebbe essere la tua mente e invece è solo un'accozzaglia di eventi messi lì a caso dal demiurgo proto-biologico che ci piace chiamare "caos".

Se un giorno, di notte, nel deserto dovessi trovare la lampada dei desideri le chiederei in primo luogo una ed una sola cosa.

Una bolla.

Una bolla indistruttibile ed atta al volo.

Una bolla a tenuta stagna.

Grazie ad essa potrei esplorare incolume i più inaccessibili recessi del giardino delle meraviglie in cui siamo imprigionati.

L'interno di un vulcano in eruzione, senza bruciarmi.

Le profondità dell'Amazzonia, senza essere punto da due ragni, quindici zanzare e otto dardi avvelenati dai più che giusti indios che bazzicano da quelle parti.

Il reattore di una centrale nucleare sul punto di esplodere.

Le altitudini dei nembi meravigliosi e ultra-carichi, prima di una tempesta.

Le profondità degli oceani, senza poi dover annegare o implodere per la pressione, o senza dovere poi per forza essere ingurgitati dal Kraken.

O da questo coso qui









>on air<

2 commenti:

  1. Io immaginavo di trasformarmi in farfalla per entrare nelle case della gente e scoprire cosa facevani ma la bolla è potente, in effetti puoi andare in posti inaccessibili dove una farfalla morirebbe.

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  2. Si anche io comunque un tempo desideravo essere tipo invisibile per andare a curiosare nelle case della gente.. adesso non so, ho perso un po' di interesse verso il genere umano...

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