Solo sogni

Ero in una stanza barocca insieme a una  tizia che sembrava Elvira la vampira e a un mio vecchio amico diventato prima nemico e adesso solo l'ennesimo estraneo da cui stare alla larga.
 Elvira, la vampira, sembrava propriamente intenzionata a farmi un bel pompino e decidiamo così di mandar via il vecchio amico, fuori dalla stanza, non appena Elvira lo chiude fuori, egli (esso ancora meglio) viene fagocitato da un mostro fatto di nulla e oscurità varia ed eventuale.
Io dico a Elvira che in fondo il tizio se lo meritava perchè non era un innocente e le dico, tornando a noi, neanche tu mi sembri poi troppo innocente, come tizia.
Di lì lo scatafascio, niente più pompa perchè mi rendo conto che mi voleva giusto sedurre per boh, ottenere i miei poteri, al che lei mi conferma che si, sono Ra, e che boh, la lite tra me e lei, con relativa separazione definitiva è inevitabile.
Inevitabile.
La sconfiggo in qualche modo oppur solo l'abbandono, dopo apro la finestra e incontro uno dei miei uomini, scagnozzi, soldati come vi pare di chiamarli, insieme ci trasformiamo in due volatili non meglio identificati anche se spero fossero due rapaci e niente, voliamo via, rischiando tra l'altro di sbattere contro i fili dell'alta tensione mentre attraversiamo entusiasti una striscia di arcobaleno dipinta lì dall'architetto dei miei sogni, mente e cuore fusi insieme per portare sullo schermo d'inner vision  robe che comunque mi danno spesso da pensare.
Tutto qui.