Ed era proprio l'oscura presenza in effetti, giacente lì, in essenza, paffuta e sincronica, opulenta e maestosa
ad esibirsi in guisa di un fiore dai petali neri e violacei, oscuri come la pece.
Dolce catrame nettare di un viandante disperso nel tempo che manca.
Ineffabile era il suo profumo, dolce come il ricordo di dimenticanza.
Cioccolatoso a tratti, oppiaceo per altri, esso emanava aure e pollini carichi di ludibrio per le narici più raffinate.
La candida BianKa, bianca come la neve, si ritrovò d'un tratto a zompettare soave verso il fiore pomposo, come in preda ad una isterica necessità
ad occhi semi chiusi e con le dita che pizzicavano l'aria che la separava dagli agognati petali, ella si ritrovò d'un tratto faccia a faccia con il bulbo stesso della morte, rosso viola fiore di sventura e malaugurata anima di malvagità.
-Ecco, solo ora io vedo! e svenne,
caduta sul pattern morbido ma subito raccolta dalle braccia dell'amante, suo principe.
I nani si disposero in cerchio attorno a BianKaNeve e decisero, con gran subbuglio demistificato, di chiarmarla, da quel giorno, Rabarbara.
-Un nuovo nome è stato concesso di grazia - quest'oggi- alla nostra Signora, Rabarbara, che tu possa gioire immarciscente da qualunque altro momento al di fuori di questo e adesso e per sempre io T'Amo.
Rabarbara, Nostra Signora delle Foglie
-O eran voglie? chiese Cucciolo
-O Noie, o soglie- redarguì il principe, ma non importa.
-Che Rabarbara adesso sia affidata alla strane cure di Dotto, il più acuto tra i nani, primo fra i cinque, secondo dai sette.
E così Dotto prese e uscì dalla saccoccia uno strano borsello ripieno di ogni sorta di materiale bio-meccanico e luminescente, bluetto, strani marchingegni avveniristici e chirurgici al contempo.
Da lì prese il micro-forcipe, che installato nelle nari della povera ragazza, si ritrovò a far fuoriuscire dal seno nasale uno strano liquido bluastro e mucoso, lucido e viscoso.
SPLOT fece il liquido cadendo fuori giù dal naso dell'avventata avventuriera nasale di poc'anzi.
-Ch'é m'è successo?- Disse a un tratto Rabarbara, sbiancata tutt'a un tratto e ripresasi quasi per sbaglio
-Sei stata avvicinata dall'oscura presenza del Signore del Male, oh mia cara, è stato solo quasi e come per miracolo che tu sia sopravvissuta, salvata dalla mia scienza ottagonale e centenaria, Dotto si di professione, acuto e rigido come un
-STOP! disse il Principe, - non credo di voler ascoltare altrimenti, adesso è l'ora e il luogo di andare, che la strada e la vicenda è ancora lunga da compiersi, non dite? Non trovate?
Che ne pensate?
-Ma si, disse Cucciolo, because why not, in fondo è facile, e già oltre quella siepe, io vedo una valle, e nella valle c'è una steppa, che non tarderà a trasformarsi in brughiera, se non ci affrettiamo, quindi su, nani e principi, e tu Rabarbara, fa scanso ai nani e andiamo, orsù, laggiù in campagna.
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