Cammino sul filo teso a lama sopra ai confini del vuoto

non mi preoccupo dell'abisso che mi comprende, infinito

sotto allo sguardo poco attonito dell'unico attore di una tragedia evitata

quasi per sbaglio, voglia pari a zero, ma  desiderio senza fine di guardare un altro passo

sottile danza in cancrena, seducente mi ammalia come il ragno la sua preda

come un bimbo e la sua mamma

spicco il balzo e sono libero, con ali di corvo punto al cielo grigio

ignoro ancora il bagliore ingannevole delle stelle

e adesso vedo: ci sono io e solo il Silenzio a guardarmi respirare.




Fino a quando poi decido di schiattare,

spegnermi e morire.










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